“…Marco, oggi hai provato a fare il rodeo ma il rodeo non ti è riuscito, ti è andata male e quando hai visto la mala parata (il pubblico dei congressisti è rimasto freddo, ndr) hai aggiustato il tiro…Vatti a vedere le agenzie, anche stasera ho dato un contributo e non vale mai un cazzo!...”
Alla riunione notturna della direzione, siamo alla vigilia dell’ultima giornata di Congresso, c’è chi piange chi dorme chi ad un certo punto se ne va (Bonino) ma chi rimane e resta sveglio si può gustare uno spettacolo unico: dopo la quarta ora di scontro Capezzone vince su tutto ed inizia la sua ramanzina ad un Pannella regredito allo stato di infante. Altro che Crono che mangia i suoi figli, ad ascoltare la registrazione su www.radioradicale.it, viene fuori un Pannella che alla fine, pur di andare a dormire e salvare la faccia l’indomani, capitola su tutto e sta lì, impietrito, ad ascoltare la lezioncina del segretario da lui trombato solo un giorno prima.“Marco - prosegue Capezzone - ma ti pare possibile che il Corriere ti pone delle domande, magari sbagliate, sgradevoli, giuste quello che vuoi…e tu dici: “…questo è il Corriere di Paolo Mieli che giustifica i morti di Ungheria 56”….Ma ti pare il modo di polemizzare questo!” E ancora: “Marco, ma ti rendi conto che Giavazzi (l’economista editorialista del Corriere preso a modello, ndr) sono 7 giorni che non mi risponde più”. E Pannella: “Ah, sì mo è colpa mia se non viene”. E Daniele, ragionevole, senza però rinunciare a farli l'ennesima imparata di creanza a metà tra il rimprovero e l’insegnamento amorevole: “Marco, la gente non viene a vedere i lanciatori di stoviglie…”