Proprio ieri, facendo quattro passi con un ex dirigente radicale si è finiti, come al solito, a parlare del prodigio Daniele Capezzone, di come sia arrivato al partito, di quando timidamente prese la parola per la prima volta e subito affascinò tutti, e, soprattutto, di come abbia bruciato le tappe fino a diventarne in qualche modo il simbolo. Ma fin qui nulla di nuovo. Ad un certo punto, però, il mio interlocutore mi fa: “Io l’ho sempre detto, Pannella ha distrutto tutti negli anni…è emerso solo lui, ma con Capezzone non gliela fa.” “In che senso?”, chiedo io scettico. “Non gliela fa…insomma, il partito vero, la forza politica che ci ha attratto tutti era il partito radicale trasnazionale…a Capezzone non gliene è mai fregato niente del trasnazionale…a parole sì, se glielo chiedi ti dice che è cruciale ma poi nei fatti non gli interessa, lui cerca l’hic et nunc della politica…ma tu ora dimmi, dov’è finito il partito radicale trasnazionale? Andiamo…Radicali italiani era solo una piccola cosa…ed invece adesso è l’unico soggetto. Pannella ha cacciato in malo modo, come sa fare lui, Dupuis, acerrimo nemico di Capezzone, e così facendo gli ha fatto un grande piacere…da tre anni il Prt è un fantasma…e intanto Capezzone cosa fa? Tesse la tela dell’accordo con lo Sdi fino a portare Radicali Italiani, attraverso la Rosa nel Pugno, in Parlamento…al Governo! E Pannella cosa fa? Parla ancora dei Montagnard…C’era Benedetto (Della Vedova ndr), lui era bravo, era in opposizione a Daniele eppure cosa ha fatto Marco? Ha cacciato via anche lui, l’ha obbligato a mettersi contro il segretario per creare un po’ di dialettica nel solito congresso bulgaro e poi in un memorabile intervento l’ha distrutto…ma il risultato è stato che Daniele si è rafforzato ancora.” "Beh, ma Pannella ne sarà consapevole…", dico io. "Ma no…non completamente almeno, sa che Daniele è molto cresciuto, questo sì, ma non si è reso conto che in questi anni ha fatto il suo gioco…oggi Capezzone è il primo segretario nella storia radicale di cui Pannella non possa liberarsi con un colpo di tosse. E’ un specie di genio mediatico che ha sopperito alla mancanza di consenso interno creando un rapporto diretto con la gente, attraverso la televisione, le dichiarazioni continue su tutto e su tutti…Pannella non riesce più a stargli dietro…l’ha surclassato…proprio quando tutti lo pensavono più debole, isolato, lui si è rafforzato ha costruito relazioni, è cresciuto...a questo punto gli danno credito tutti, prendi questa iniziativa dei ‘volenterosi’…ha messo insieme i massimi…”. “Insomma, Pannella sarebbe un sorta di ostaggio in casa sua, confinato a parlare dei Falun Gong o dell’esilio di Saddam, ma di fatto ignorato anche dai mezzi di comunicazione…?” "Beh, ma dimmi, se dovessi chiedere una dichiarazione attendibile sulla Finanziaria o su Autostrade – Abertiis, a chi la chiederesti a Pannella? O a Capezzone.” “E la Bonino?”. “Lasciamo stare, ma hai letto l’intervista sul Corriere della settimana scorsa…e poi ora spunta fuori Antonio Bacchi…bah”.
09/10/06 | Permalink | Commenti (4)
Ebbene, la mia proposta a cui non va attribuito spirito provocatorio va ad inserirsi nella scia del suggerimento fornito nel luglio scorso del presidente dell’Autorità Antitrust: esternalizziamo le attività di back office della pubblica amministrazione, disse allora Catricalà. Ed io aggiungo: delocalizziamole anche.
09/10/06 | Permalink | Commenti (0)
Grandi manovre per la direzione della Rosa nel pugno che si terrà nel fine settimana. Molto attesi Stefano Rodotà e Claudio Martelli che potrebbero ridare fiato ad un soggetto politico quasi alle corde. Intanto, ieri, nella riunione di direzione di Radicali italiani, un Marco Pannella sconfortato avrebbe preso atto che ognuno ormai fa politica per sé. Massimo Bordin, direttore di Radio Radicale, ha soffiato sul fuoco leggendo sull'"Opinione", durante la rassegna stampa del mattino, un lungo articolo del dirigente Federico Punzi che dava addosso alla Bonino: possibile che in Cina non abbia detto nulla sui diritti umani appiattendosi sulla posizione di Prodi?
21/09/06 | Permalink | Commenti (4)
Cori da stadio davanti Palazzo Chigi per la manifestazione a favore del ponte sullo stretto di Messina, organizzata dal movimento per le autonomie di Raffaele Lombardo e dalla Cdl siciliana. C’è anche Fini, che, però, ha ben altro in testa e a muso duro dichiara: “Angelo Rovati si è dimesso perché nella maggioranza è risultato chiaro che Palazzo Chigi stava agendo fuori dalla logica di coalizione». Già. S’erano dimenticati della Margherita…
19/09/06 | Permalink | Commenti (0)
Rispetto a quanto riportato sul vostro sito all'indirizzo www.dovlatov.typepad.com, precisiamo che il Presidente della Camera Fausto Bertinotti nel corso della trasmissione "Anno Zero", andata in onda ieri giovedì 14 settembre, ha parlato della necessità di una legge che, nel sistema degli appalti, attribuisca la responsabilità penale e civile per tutti i casi di lavoro nero, sommerso e irregolare, nonchè per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza nel lavoro, all'azienda madre ovvero all'azienda che per prima si aggiudica l'appalto e poi si serve di altre ditte attraverso sub-appalti. Solo così, ha precisato il Presidente della Camera, verrebbero garantiti i diritti dei lavoratori, dal "primo all'ultimo" e si troverebbe una strada per combattere tutte le inadempienze del mondo del lavoro, compreso l'omesso pagamento dei contributi. Una legge di questo genere, contrariamente a quanto avete scritto, non è stata ancora approvata.
Ufficio stampa del Presidente della Camera dei deputati
18/09/06 | Permalink | Commenti (3)
Dopo la sostituzione, per volere di Emma Bonino, di Ugo Calzon con Massimo Lamberti alla direzione dell’Ice (l’Istituto nazionale per il Commercio Estero), l’attuale presidente Umberto Vattani (prima ras della Farnesina), ha fatto un salto dalla sedia sentendo durante la rassegna stampa di Radio radicale, David Carretta, fido collaboratore della ministra, dichiarare: “sarebbe un ottimo colpo se si riuscisse a mandarlo a casa”.
14/09/06 | Permalink | Commenti (0)
Domenica mattina il presidente del senato Franco Marini, in compagnia di una giovane coppia, si recava a piedi a colazione nell'esclusivo ristorante dei parioli "Il Ceppo" a due passi da casa, accompagnato da una scorta discreta che lo seguiva a pochi passi.
14/09/06 | Permalink | Commenti (0)
Sabato mattina Pier Ferdinando Casini dopo aver fatto colazione con Azzurra ed aver giocato un po' con la figlia sul terrazzo del nuovo attico di via Panama, intorno alle nove e mezza, con tutta calma, si è vestito sportivo e con un'abito di ricambio sotto il braccio è partito con la scorta per Ciampino dove ha raggiunto il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad. Azzurra dopo aver riordinato per bene la casa è partita verso sera.
14/09/06 | Permalink | Commenti (0)